domenica 9 ottobre 2011

LA SOPRAVIVVENZA DEL BONSAI

La Sopravvivenza del Bonsai
( la morte di un amore causata dalla cocciniglia)

All’ inizio fu un moyogi, casuale ed informale,
un seme solo in tarda primavera
le radici si disposero a raggiera.

Il primo ramo a un terzo dell’ altezza
Un cotoneaster, o carmona, oppure un olmo
O Ficus Macrophylla o Benjamina.

Poi fu bankan,  “ stile contorto”,  corteccia
Consumata , tronco ritorto , un’ impressione
Di età molto avanzata , ma non era.

Fukinagashi, vento forte, i rami allungati
Da una sola parte.
( Il maestro Nakamura ha detto ,in occasione di un seminario dedicato a questo stile,
  che una pianta è bella quando spinge colui che la guarda
a fare il gesto di tenersi il cappello sulla testa )




SEMBRAVA FACILE...

L'irrigazione dei bonsai è un’operazione apparentemente banale
 che, invece, nasconde pericolose insidie.
Io, per esempio,  l’ ho innaffiato troppo.


 E un bonsai annaffiato troppo, all’inizio vegeta rigogliosamente
 con foglie di un bel colore intenso, poi, improvvisamente
 “passa a miglior vita”, a causa del marciume che
 ha divorato tutto l’apparato radicale.



COME ANNAFFIARE

Irrigazione a pioggia: il sistema più indicato per innaffiare le piante.
Si effettua con la
lancia o con l'annaffiatoio e riproduce
quello che accade in natura, quando la pioggia
 bagna prima la chioma, poi entra nel terreno
 sciogliendo i sali minerali che vengono così assorbiti
 dalla pianta e, infine, porta via l'eccesso di salinità e le tossine
 che le piante producono durante il processo di assimilazione.


I danni provocati dalle Cocciniglie sono ingenti:
 una volta arrivate sulla pianta (possono attaccare il tronco,
 le foglie, i frutti e persino le radici)
 le cocciniglie affondano i loro stiletti acuminati
 sul tessuto vegetale ed iniziano a succhiare
*  *  *
Saccheggiata della preziosa linfa, avvelenata dalla saliva
tossica ed attaccata, qualunque pianta, 
se non curata in tempo, va incontro ad una morte certa





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