venerdì 26 agosto 2011

“Popolo” e “Corriere della sera”, “Newsweek” e “Monde” vi leccano il culo. Siete i loro figli la loro speranza,

E’ Triste. La polemica contro / ilPci andava fatta nella prima metà /del decennio passato. Siete in ritardo, figli./E non ha nessuna importanza se allora non eravate ancora nati./Adesso i giornalisti di tutto il mondo (compresi quelli delle televisioni)/vi leccano (come credo ancora si dica nel linguaggiodelle Università) il culo. lo no, amici./Avete facce di figli di papà. / Buona razza non mente./Avete lo stesso occhio cattivo./Siete paurosi, incerti,disperati /(benissimo!) ma sapete anche come essere
prepotenti, ricattatori e sicuri: /prerogative piccolo-borghesi, amici. / Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte / coi poliziotti / io simpatizzavo coi poliziotti! / Perché i poliziotti sono figli di poveri. /Vengono da periferie, contadine o urbane che siano./  Quanto a me, conosco assai bene,/ il loro modo di esser stati bambini e ragazzi / le preziose mille lire, il padre rimasto ragazzo anche lui, /a causa della miseria, che non dà autorità. /La madre incallita come un facchino, o tenera, /per qualche malattia, come un uccellino; /i tanti fratelli; la casupola /tra gli orti con la salvia rossa (in terrenialtrui,/ lottizzati); i bassi /sulle cloache; o gli appartamenti nei grandi /caseggiati popolari, ecc. ecc./E poi, guardateli come si vestono: come pagliacci,/con quella stoffa ruvida che puzza di rancio /fureria e  popolo. Peggio di tutto, naturalmente /è lo stato psicologico cui sono ridotti  /(per una quarantina di mille lire al mese): / senza più sorriso, /senza più amicizia col mondo, /separati,/ esclusi (in una esclusione che non ha uguali); /umiliati dalla perdita della qualità di uomini /per quella di poliziotti (l’essere odiati fa odiare). /Hanno vent'anni, la vostra età, cari e care. /Siamo ovviamente d'accordo contro l'istituzione della polizia. /Ma prendetevela contro la Magistratura, e vedrete! /I ragazzi poliziotti /che voi per sacro teppismo (di eletta tradizione /risorgimentale) /di figli di papà avete bastonato /, appartengono all'altra classe sociale. /A Valle Giulia, si é così avuto un frammento /di lotta di classe: e voi, amici (benché dalla parte/ della ragione) eravate, i ricchi, /mentre i poliziotti (che erano dalla parte /del torto) erano i poveri. Bella vittoria, dunque,/la vostra! in questi casi, /ai poliziotti si danno i fiori, amici/ “Popolo” e “Corriere della sera”, “Newsweek” e “Monde” / vi leccano il culo. Siete i loro figli /la loro speranza,/il loro futuro: se vi rimproverano /non si preparano certo a una lotta di classe /contro di voi! Se mai,/alla vecchia lotta intestina. / Per chi, intellettuale o operaio, /è fuori da questa vostra lotta, è molto divertente l’idea / che un giovane borghese riempia di botte un vecchio / borghese, e che un vecchio borghese mandi in galera / un giovane borghese./Blandamente / i tempi di Hitler ritornano: la borghesia / ama punirsi con le sue proprie /mani./Chiedo perdono a quei mille o duemila giovani miei fratelli / che operano a Trento o a Torino, / a Pavia o a Pisa, / a Firenze e anche un po' a Roma, /ma devo dire: il Movimento Studentesco /non frequenta i vangeli la cui lettura / i suoi adulatori di mezza età gli attribuiscono /, per sentirsi giovani e crearsi verginità ricattatrici: / una sola cosa gli studenti realmente conoscono: /il moralismo del padre magistrato o professionista, /la violenza conformista del fratello maggiore / (naturalmente avviato per la strada del padre) / l’odio per la cultura che ha la loro madre, di origini /contadine, anche se già lontane. / Questo, cari figli, sapete. / E lo applicate attraverso inderogabili sentimenti: /la coscienza dei vostri diritti (si sa, la democrazia /prende in considerazione solo voi) e l'aspirazione al potere. /Sì, i vostri slogan vertono sempre la presa di potere. /Leggo nelle vostre barbe ambizioni impotenti / nei vostri pallori snobismi disperati, / nei vostri occhi sfuggenti dissociazioni sessuali,/ nella troppa salute prepotenza, nella poca salute disprezzo /(solo per quei pochi di voi che vengono dalla borghesia / infima, o da qualche famiglia operaia /questi difetti hanno qualche nobiltà: / conosci te stesso e la scuola di Barbiana!) /Occupate le università /ma dite che la stessa idea venga /a dei giovani operai. / E allora: /“Corriere della Sera” e “Popolo”, “Newsweek” e “Monde” /avranno tanta sollecitudine / nel cercar di comprendere i loro problemi. /La polizia si limiterà a prendere un po’ di botte / dentro una fabbrica occupata? / E’ un'osservazione banale;e ricattatoria. Ma soprattutto vana: /perché voi siete borghesi / e quindi anticomunisti. Gli operai, loro, / sono rimasti al 1950 e più indietro. / Un'idea antica come quella della Resistenza (che andava contestata venti anni fa, / e peggio per voi se non eravate ancora nati) /alligna ancora nei petti popolari in periferia. / Sarà che gli operai non parlano né il francese né l'inglese, /e solo qualcuno, poveretto, la sera, in cellula, / si è dato da fare per imparare un po' di russo. /Smettetela di pensare ai vostri diritti, / smettetela di chiedere il potere. / Un borghese redento deve rinunciare a tutti i suoi diritti / e bandire dalla sua anima, una volta per sempre, / l'idea del potere. Tutto ciò è liberalismo: lasciatelo /a Bob Kennedy. /I Maestri si fanno occupando le fabbriche / non le università: i vostri adulatori ( anche comunisti) / non vi dicono la banale verità che siete una nuova / specie idealista di qualunquisti come i vostri padri,/come i vostri padri, ancora, figli. / Ecco,/ gli Americani, vostri adorabili coetanei, /coi loro sciocchi fiori, si stanno inventando, /loro, un linguaggio rivoluzionario “nuovo”! / Se lo inventano giorno per giorno! /Ma voi non potete farlo perché in Europa ce n'e già uno: /potreste ignorarlo? / Sì, voi volete ignorarlo (con grande soddisfazione /del “Times” e del “Tempo”). /Lo ignorate andando, col moralismo delle profonde province,/ “più a sinistra”. strano, / abbandonando il linguaggio rivoluzionario / del povero, vecchio,togliattiano, ufficiale /Partito Comunista, /ne avete adottato una variante eretica /ma sulla base del più basso gergo dei sociologi senza ideologia (o dei babbi burocrati). /Così parlando, /chiedete tutto a parole, /mentre, coi fatti, / chiedete solo ciò /a cui avete diritto (da bravi figli borghesi): /una serie di improrogabili riforme, l’applicazione di nuovi metodi pedagogici /e il rinnovamento di un organismo statale. /Bravi! /Santi sentimenti! /Che la buona stella della borghesia vi assista! / Innebriati dalla vittoria contro i giovanotti / della polizia costretti dalla povertà a essere servi, / (e ubriacati dall'interesse dell’opinione pubblica /borghese con cui voi vi comportate come donne / non innamorate, che ignorano e maltrattano / lo spasimante ricco) /mettete da parte l'unico strumento davvero pericoloso / per combattere contro i vostri padri: / ossia il comunismo. /Spero che l'abbiate capito / che fare del Puritanesimo / è un modo per impedirsi / un'azione rivoluzionaria vera. /Ma andate, piuttosto, figli, ad assalire le Federazioni!Andate a invadere cellule! / Andate ad occupare gli uffici / del Comitato Centrale! Andate, andate / ad accamparvi in Via delle Botteghe Oscure! Se volete il Potere, impadronitevi, almeno, del potere / di un partito che è tuttavia all'opposizione / (anche se malconcio, per l’autorità di signori / in modesto doppiopetto, bocciofili, amanti della litote, / borghesi coetanei dei vostri stupidi padri) / ed ha come obiettivo teorico la distruzione del Potere./Che esso si decida a distruggere, intanto, /ciò che di borghese ha in sé, dubito molto, anche se col vostro apporto, /se, come dicevo, buona razza non mente…Ad ogni modo: il Pci ai giovani!Ma, ahi, cosa vi/sto suggerendo? cosa vi sto /consigliando? A cosa vi sto sospingendo? /Mi pento, mi pento/  Ho preso la strada che porta al minor male /,che Dio mi maledica. Non ascoltatemi Ahi, ahi, ahi, / ricattato ricattatore, / davo fiato alle trombe del buon senso! /Mi son fermato appena in ternpo,/salvando insieme, il dualismo fanatico e l’ambiguità…Ma son giunto sull’orlo della/ vergogna…(oh Dio! che debba prendere in considerazione / ’eventualità di fare al vostro fianco la Guerra Civile / accantonando la mia vecchia idea di Rivoluzione?) /


Fonte: “Il Pci ai giovani!”, pubblicato
su Nuovi Argomenti, n.10, aprile-giugno 1968

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