NICHOLAS MOORE, SPLEEN, ON THE ISLETS OF LANGERHANS, (King Midas in Reverse)
( for Nicholas Moore)
Sono come il monarca di un freddo ed umido isolotto,
vivo ma amputato; ancor giovane, ma, quando sorrido,
quasi mi ferisce, e le prescrizioni del mio dottore mi irritano.
Sono nauseato dagli esseri viventi. Nulla può spingermi
fuori da questa lenta depressione, nè lo sport, ne gingilli.
Il declino della mia famiglia non è è una cosa allegra.
Le storielle malate di Lenny, le ballate di Jacques Brel non
servono, di fronte a questa crudele malattia, veramente a nulla.
Il mio letto di gigli, graffiti sulla tomba di Thutmòsi,
è mortale come le grasse dame che presumono -
adorando i principi - di lasciar vedere la loro merce
senza vergogna - ma che condussero questo cadavere al pianto.
Il rimborso dell' IRPEF in banca
non può vincere su questo cuore troppo zuccherato
grazie, e neppure la sanguinosa strage in Vietnam
sollevare nelle mie ossa diabetiche un accidente
di fuoco giovanile;le mie membra congelate diventano verdi -
non vi scorre sangue, ma il Lete, verdi di cancrena.
Nessun commento:
Posta un commento