martedì 15 maggio 2012

NICHOLAS MOORE, SPLEEN, L' EAU VERTE DU LETHE

No, no; go not to Lethe” —K.
“Coffined in greenweed. . .”
—N. M.: Recreations of a Blue Sonneteer

“Natives of poverty, children of malheur,
The gaiety of language is our seigneur”
— W. S.: Esthéthique du Mal)
(for Charles Osborne — “Nolan, me tangere” —aussi!)



Io sono come un re troppo vecchio di un paese troppo piovoso;
ricco, ma senza il potere di riuscire a penetrare
nel mondo dei miei consiglieri con i loro banchetti degradanti,
mi accontento con la noia di qualcosa di simile, di cani striscianti ed ululanti.
Niente riesce a divertirmi - non il cricket, non il calcio, neppure una gracula.
Neanche la vista del popolo che muore di fronte al mio balcone.
I grotteschi discorsi del mio idiota preferito
non possono distrarmi dal terribile morbo che mi ha colto.
Il mio letto , decorato da gigli, si tramuta in un sarcofago
e le ragazze del mio regno per le quali tutti i re sono adorabili
non riescono ad inventare nulla tranne Quant e Dior
che possa strappare un sorriso scheletrico o uno sghignazzo
Nè possono quei furbi che che per me battono moneta
rimuovere quel lezzo di putrefazione dentro.
Anche quei massacri introdotti dai Romani
e che nella loro vecchiaia i nostri stessi aguzzini hanno usato
più e più volte non bastano a bruciare la mia salma o a riempire
di sangue e vita le sue vene languide ed acquose

Nicholas Moore
89 Oakdene Road,
St. Mary Cray,
Kent,
BR5 2AL

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